La storia del tuo paese

Tutti, chi più, chi meno, siamo un po’ attaccati a “casa” e alle nostre origini. Allo stesso modo possiamo essere orgogliosi di un hobby, o della nostra squadra del cuore oppure delle cose buone della nostra città.

Supponiamo ora di incontrare una persona straniera su qualche programma di messaggistica istantanea e che questa persona (magari per qualche preconcetto) cominci a dire delle vere sciocchezze sulla nostra città, sulla nostra casa, sul nostro hobby o sulla nostra squadra del cuore. Mi sembra evidente che ciascuno risponderebbe mostrando la dissonanza di quanto ha appena ascoltato con ciò che proviene dalla sua esperienza diretta con l’ambiente, la città, l’hobby, la squadra appena “oltraggiata”.
Capita però sempre più spesso che in una discussione del genere arrivi il fatidico momento nel quale viene pronunciata la formula: «Dovresti ascoltare delle fonti esterne al tuo gruppo di hobbisti, tifosi, cittadini etc.».

È vero che ascoltando solo la propria campana si cade in una parzialità ineliminabile, è anche vero che è però sbagliato snobbare e ignorare la campana del gruppo che si sta attaccando supponendone la parzialità. La parzialità è infatti ovunque ed è certo che non c’è essere umano che sia totalmente neutrale su un qualche argomento giacché chi si finge neutrale nasconde spesso (neanche tanto velatamente) qualche ideologia.
Se la vera storia degli Stati Uniti d’America non la si può apprendere dai libri di storia americani perché sicuramente troppo a favore degli stessi, non possiamo nemmeno pretendere di apprenderla da un libro scritto da Osama bin Laden o da qualche autore apprezzato nell’ex unione sovietica. Non possiamo pretendere che la verità sull’ebraismo ci sia elargita da un testo edito dai nazisti come non possiamo pretendere che sia uno schiavista ad istruirci su chi può essere definito umano e chi no.

Insomma, la validità di un’informazione o di un parere non si misura in base alla sua provenienza e l’ago della bilancia della verità può stare tanto verso chi “difende” quanto verso chi “attacca”. Un povero agricoltore il cui sapere non varca la soglia del suo terreno può dire una cosa verissima come un docente universitario può sbagliare dicendo una castroneria.
Il metro di giudizio sulla realtà è l’esperienza diretta ed il grado di fiducia che ne scaturisce quando la si usa per valutare una persona. Salvo rare eccezioni, ci fidiamo della nostra mamma, del fatto che non ci avveleni il pranzo, perché ella ci ha nutriti fin dall’inizio della nostra esistenza e la nostra esperienza diretta con lei conferma la sua bontà verso di noi.

Un'immagine dell'epoca di Stalin. Un personaggio diventato scomodo e quindi eliminato fisicamente, il commissario Nikolai Yezhov ex capo dei servizi segreti sovietici, fu anche cancellato dalla foto che lo ritraeva con il leader dell'URSS

Share