Il cielo sopra la visiera

Fa freddo, alzo il cappuccio e riparo il capo. È sera, la luce dei lampioni evidenzia le nuvolette di vapore che genero ad ogni respiro. Arrivo alla fermata del tram e aspetto. Mi guardo intorno, guardo dall’altra parte della strada. Gente come me che aspetta, anche se per andare nella direzione opposta, al di sotto dell’alto portico dell’edificio di fronte a me.

Improvvisamente una curiosità mi assale: sarà decorata la facciata di quel palazzo? Gli occhi si inclinano verso l’alto per superare l’altezza del portico ma incontrano la parte superiore del cappuccio. Mi rendo allora conto che la prospettiva avuta finora era bidimensionale o quasi. Vedevo solo ciò che si trovava al mio stesso livello senza rendermi conto di ciò che avevo sopra la testa: il cielo; le stelle; le decorazioni degli edifici.

La routine, le cattive idee, le ideologie, ci fanno credere che il mondo sia solo ciò che abbiamo sul nostro stesso piano. Sono come delle visiere sulla fronte, che limitano il campo a pochi metri dal suolo. Oltre la visiera, sopra di noi, la bellezza del cielo stellato. Basta un genuino desiderio di conoscere, un attimo di passione per l’infinito, e subito ci rendiamo conto della visiera che abbiamo addosso così, togliendola, possiamo apprezzare quello spettacolo che abbiamo sotto sopra il naso.

Cappello con visiera

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