Verso l’alto

Penso che più o meno tutti abbiamo o abbiamo avuto un vaso per farci crescere una piantina. Di solito la si compra bella e pronta dal vivaio, la si mette da qualche parte per soddisfare il proprio senso estetico e poi ci si deve solo preoccupare di annaffiarla. Un bell’esperimento è però quello di riempire un vaso di terra e lasciarlo fuori, oppure metterci un bel semino e stare a guardare.
È ciò che ho visto succedere in questi giorni su uno dei vasi che si vedono al di là della finestra della cucina.

Ogni giorno vedevo quel germoglio strano diventare un po’ più grande e poi slanciare verso l’alto una specie di pallina verde attaccata ad un lungo stelo. Mi sono chiesto per almeno due giorni che razza di fiore potesse venir fuori ed oggi l’ho visto, piccolo piccolo.

Mi è allora venuto in mente che la vita è proprio una disubbidiente. Tutto ciò che è privo di vita cerca sempre una condizione di “potenziale minimo”: il sasso tende a cadere più in basso che può, le rocce si consumano per effetto dell’acqua e del vento, le cose calde tendono a raffreddarsi, le cose piene tendono a svuotarsi. La vita no. Invece che ridursi ad un punto, il seme si espande e getta le radici; produce foglie e si ingrandisce. Gli alberi si innalzano spaventosamente invece di schiacciarsi al suolo, per non parlare degli uccelli. I viventi sono piuttosto atipici per un cosmo dove tutto tende al suo minimo.

sequoia

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1 Commento

  1. avatar merins scrive:

    adoro essere atipica!

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