Sorprese di bentornato
Sono tornato a casa. Sono stato via per poco tempo eppure al mio ritorno ho trovato una piacevole sorpresa.
Circa un anno fa avevo seminato delle passiflore. Erano stati ricavati da una pianta adulta che era stata intenzionalmente impollinata per produrre frutto, ma le speranze di ottenere anche una sola pianta “figlia” erano poche. I semi di passiflora sono infatti tra i più capricciosi che esistano per diversi motivi: devono essere accuratamente ripuliti dalla polpa del frutto che ne inibisce la nascita; devono essere “attivati” con l’acqua tiepida; devono trovare un terreno particolare; germogliano anche dopo diversi mesi dalla semina.
Nonostante tutto, quando sono partito, cinque piantine erano già germogliate e si erano arrampicate, intrecciandosi fra loro, su un pergolato opportunamente collocato lì vicino. La fioritura della passiflora avviene ad almeno un anno dalla nascita e non mi aspettavo certo che al mio ritorno avrei trovato il primo bocciolo di questa nuova generazione.
Questo inatteso bocciolo ha suscitato in me stupore e meraviglia, in barba a chi classificherebbe l’accaduto come “una comunissima pianta che ha prodotto un banalissimo fiore”. Il nostro problema è che spesso riduciamo le straordinarie sfaccettature della realtà ad ordinarie banalità chiudendo, in qualche modo, i nostri occhi di fronte alla bellezza e a processi, tutto sommato, incredibili del mondo circostante. È infatti incredibile che quel bocciolo sia nato proprio lì e non altrove e proprio adesso e non dieci giorni fa o il mese prossimo. Ancor più incredibile come da pochi semi venga fuori tutto ciò, inaspettato ma sperato, poco controllabile ma appartenente ad un divenire, gratuito.
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