Dignità di un albero

 Un albero è ancora un albero anche quando ha perso tutte le foglie, certe volte lo resta anche se lo si taglia di netto perché può germogliare di nuovo. È albero anche il figlio dell’albero, germogliato pochi giorni fa da una ghianda caduta al suolo. Anche quella ghianda: ha DNA di albero, viene dall’albero e ha germogliato un albero. L’albero smette di essere albero quando lo facciamo a pezzi, allora diventa solo legno. Cosa rende “albero” l’albero? La capacità di fare fotosintesi? La corteccia? Il tronco? Le foglie? Le sue dimensioni?

Un essere ha dignità e/o diritti per ciò che è in grado di fare o per ciò che è?

Albero

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Come nuotare

Ci sono cose che sappiamo fin dalla nascita, alcune basilari per la nostra esperienza di esseri umani, altre un po’ meno ma sempre importanti perché definiscono chi siamo. Molte di queste cose sono ciò che potremmo chiamare la nostra umanità, ma il fatto che essa sia innata non la protegge dalla possibilità di privarcene facendo abuso della libertà.

È un po’ come imparare a nuotare. Prendete un neonato e mettetelo delicatamente in acqua; scoprirete che sa già nuotare e trattenere il respiro. Lo stesso neonato, dopo un bel po’ di anni starà lì con il salvagente o i braccioli chiedendovi di insegnargli a nuotare.
L’ha dimenticato perché non ha coltivato e conservato questa sua capacità.

Così anche altre capacità, come quella di saper distinguere il bello dal brutto, il buono dal cattivo, il giusto dallo sbagliato, vanno coltivate e conservate altrimenti si dimentica come si fa e si perde quel gran tesoro tanto faticoso da recuperare quanto gratuito.

Neonato che nuota

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