Piacevole pulizia

Io, come immagino tante altre persone, a conclusione di una pesante giornata dedico un po’ del tempo residuo ad alcune attività di pulizia personale. L’igiene è sicuramente un’attività dai molteplici vantaggi: evita sgradevoli odori; allontana malattie ed inquinanti; idrata la pelle. A questi possiamo anche aggiungere che si tratta di un’attività che dà un certo sollievo, sia perché sentirsi puliti è meglio di sentirsi sporchi, sia perché nel lavarsi ci si massaggia, ci si cura di sé. In particolare, lo strofinio tra le dita dei piedi lo trovo particolarmente piacevole.  Si potrebbe dire che l’attività del lavarsi unisce l’utile al dilettevole.

Attenzione agli eccessi però. Lo scopo delle operazioni di pulizia è l’igiene e l’effetto di essere piacevole è solo “collaterale” ma, nel momento in cui il peso fra le due finalità viene ad invertirsi ecco che insistiamo, eccedendo nell’attrito. Ricordo bene diverse volte nelle quali il sollievo da un prurito si è trsformato in una grattatina un po’ eccessiva. Estremizzando, ci si può pure ferire a rincorrere solo la sensazione percepita e non la finalità di un gesto.

Ecco, la bontà delle nostre azioni non si misura con il piacere – non importa se dato a noi stessi o a qualcun altro – ma in base alle loro finalità: se effettivamente producono bellezza o se invece si trattano di “estremizzazioni”. Mai accantonare la ragionevolezza, è lo strumento più efficace che abbiamo per individuare i pericolosi eccessi.

Doccia Psicho

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