Spezzare la catena

Qualche tempo fa raccontavo un piccolo episodio che mi era accaduto interagendo con un utente di un gioco online. Una cosa molto simile, sebbene ambientata e raccontata meglio, accade nell’episodio numero 22 di Full metal alchemist brotherhood.

ScarScar è un abitante di Ishval, un paese che ha sofferto la tragedia di una guerra civile e i cui abitanti ritengono che l’uso dell’alchimia sia un’offesa al creatore. Nel corso della guerra, Scar perde i suoi genitori e suo fratello, oltre a migliaia di compaesani. Viene salvato da una coppia di dottori, i coniugi Rockbell, ma sopraffatto dal risentimento e dall’odio per quegli occidentali responsabili della devastazione del suo paese, li assassina.

Recatosi nella capitale, Scar si trasforma in un serial killer che uccide gli alchemisti di stato e racconta a sé stesso che le sue azioni non sono guidate dalla vendetta ma dal volere del creatore che punirebbe così gli alchimisti. È qui che, braccato dai militari, incontra Winry, la figlia dei coniugi Rockbell.
Quando la ragazza viene a sapere che Scar è l’assassino dei suoi genitori ha la tentazione di sparargli, ma alla fine desiste. Questo fatto, insieme ad altre vicende che si sviluppano nel corso della storia, cambia radicalmente Scar liberandolo dalla morsa dell’odio. Tra gli episodi conclusivi della serie, vittime e aggressori saranno infatti schierati fianco a fianco nella lotta contro il male.

WinryLa storia sottolinea l’esistenza di una catena dell’odio: la vittima che diventa a sua volta aggressore in un mix di vendette e generalizzazioni che producono a loro volta altre vittime che avranno i medesimi sentimenti. L’odio chiama altro odio e conduce ad una serie di eventi dolorosi che non si concludono mai. O meglio, si concludono solo se uno degli anelli della catena non si comporta come gli altri. L’istinto vorrebbe che ad ogni sopruso si reagisca con cattiveria uguale o maggiore a quella subita. Il perdono è invece, da questo punto di vista, una vera e propria rivoluzione, qualcosa capace di recidere il meccanismo una volta per tutte, qualcosa di alieno rispetto al meccanismo stesso.

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Arrivederci a settembre

Non sono morto, sono (evidentemente) in vacanza. Per me vacanza significa dedicarsi a quei lavoretti che richiederebbero troppo tempo per essere svolti nei dieci minuti liberi di ogni giorno e che, per questo, aspettano le lunghe giornate libere che solo la pausa estiva può dare.

A settembre ci saranno le prime novità ed una maggiore frequenza dei post.

Per il momento vi saluto con una delle più belle scene di Full metal alchemist: la puntata 61 inizia senza la sigla, con l’omunculs che è appena riuscito ad inglobare dentro di sé “il fondatore” sacrificando la vita di tutti gli abitanti di Amestris. Tuttavia la contromisura di Van Hohenheim strappa via dal malfattore le anime degli innocenti rispedendole nei loro legittimi corpi. La vita torna nelle persone e il primo suono ad udirsi a questo punto è proprio il vagito di un neonato. Ora finalmente la sigla può iniziare, la musica della vita che rinasce.

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