Il cavaliere oscuro

Uno dei personaggi più usati e forse abusati del cinema è senza dubbio Batman, uno dei pochi supereroi a non disporre di super poter ma a basare la propria forza sul conto in banca e sulla tecnologia che è in grado di procurarsi.

La più recente apparizione cinematografica dell’uomo-pipistrello è nel film “Il cavaliere oscuro”, sequel del precedente “Batman begins”. Non commento l’intero film perché, tutto sommato, è prevalentemente una serie di scene d’azione per intrattenere il pubblico più che un mezzo per comunicare un qualche significato profondo. Tuttavia non mancano spunti di riflessione: c’è una scena nella quale si racconta di un bandito che in Birmania aveva rubato un carico di pietre preziose…

Il bandito non ha rubato le pietre preziose per averne un tornaconto economico, le ha buttate via. Con certi uomini non ci si ragiona, né ci si tratta… «Certi uomini vogliono solo vedere bruciare il mondo». Non a caso quando in qualche forum o in qualche blog si incontra gente di questo tipo si parla di “flame”: un litigio che si innesca e divampa come un incendio inarrestabile.

Sicuramente c’è un qualche modo di agire nei confronti di queste persone e altrettanto certamente questo modo deve passare per la comprensione di ciò che sta dietro al loro agire – prima fra tutte le cause l’ideologia. Se facciamo lo sbaglio di giudicarli meno umanamente corriamo il rischio di diventare come loro e di diventare il combustibile di quella fiamma che il loro cuore disperato (=senza speranza di trovare qualcosa di meglio) brama.

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2 Commenti

  1. avatar Samvise Gamgee scrive:

    Non sono d’accordo che il film sia solo una sequela di effetti speciali; certo, essi abbondano, ma non sono a mio avviso loro a farla da protagonista.
    Non a caso, l’oscar come miglior attore lo vinse Heath Ledger per la parte de Il Joker, colui che bene o male meno di tutti ha usato effetti speciali (se escludiamo il trucco facciale): credo proprio che il messaggio del film risieda non tanto nella contrapposizione tra Joker e Batman (se fosse solo quella, sarebbe stato più furbo risparmiare i soldi del cinema per comprare un albo a fumetti), quanto piuttosto ciò che un folle malvagio come lui sia capace di scatenare.
    Ghotam era divenuta tranquilla, iniziava a ridestarsi; ma ecco che la malavita cala la sua carta peggiore: il Joker è proprio un oltre-uomo, privo di etica e di empatia, disposto a tutto pur di far trionfare il caos, ossia in definitiva se stesso. È sicuramente un personaggio particolare come cattivo, perché non ambisce a conquistare il mondo, bensì “vuole solo vederlo bruciare”; in questo senso, la sua follia è estremamente lucida e coerente.
    E, in un certo senso, Batman stesso gli offre una possibile redenzione: caratterialmente, il personaggio avrebbe potuto lasciare che si schiantasse nel vuoto, oltretutto dopo tutto quello che gli ha fatto passare; invece lo salva, e senza “aver bruciato la foresta”.

  2. avatar Intricato scrive:

    Anche io non sono d’accordo che il film sia SOLO una sequela di effetti speciali, infatti ho parlato di una certa prevalenza che per il genere del film e per il target di pubblico è obbligata. La tua riflessione sul Joker, riassunta bene dallo spezzone che ho evidenziato, centra uno dei temi del post.

    Grazie del contributo

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