Il piatto

Leggevo poco tempo fa un ragionamento che si può riassumere così: “Dimmi come mangi e ti dirò chi sei”. In effetti i modi di approcciarsi al piatto che si ha davanti possono essere diversi. Io, ad esempio, preferisco dividere i vari sapori e demolire la pietanza lasciando l’elemento (o gli elementi) più gustosi alla fine. Lì dove leggevo quel ragionamento, il mio modo di fare era presentato come positivo infatti, mentre la fame rende più gustosi i primi bocconi, il confronto con gli ultimi ne amplifica il buon sapore. In conclusione non si scarta nulla del piatto che si ha di fronte.

Conosco però una persona che mangia, secondo me, ad un livello superiore rispetto a quello appena descritto. Io divido le pietanze, lei le mescola. Invece di classificare i sapori in “più buoni”, “buoni”, “meno buoni” e “cattivi” sperimenta intrecci, fusioni, perfino collaborazioni. Nel suo caso non è detto che un sapore cattivo o meno buono non possa collaborare a rendere il piatto ancora più delizioso. In fondo, se la persona che lascia per ultime le cose buone è elogiata perché non butta via niente, lei fa di più: non cerca soltanto di evitare il rifiuto di ciò che è negativo, ma potenzia la resa totale del piatto facendo uso di tutte le sue parti.

È vero, la vita è come una pietanza che ci viene messa davanti e chi riesce a non tagliarne fuori nulla vivendo senza ideologie è meritevole però è anche vero che non possiamo scegliere di mettere la parte brutta della vita all’inizio e quella bella alla fine. È fatta così: una mescolanza di alti e bassi, di cadute e ascese, di vizi e virtù. Riuscire a farne qualcosa di globalmente significativo sfruttando tutto, facendo convergere anche la nostra miseria in una ricchezza, è ben più che viverne la parte bella tollerando quella brutta.

Piatto separato

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9 Commenti

  1. avatar NightOwl87 scrive:

    “Fare di necessità virtù” elevato alla n, con n positivo tendente a +infinito :)

  2. avatar Intricato scrive:

    Stavo proprio pensando a te… ;-)

  3. avatar NightOwl87 scrive:

    Ma va, dai?!
    Però io me la ricordo ancora la tua faccia perplessa dopo aver assaggiato quella specie di insalata che mi piace un casino… credo che in quel momento ho raggiunto il tuo limite di sopportazione di quel tipo di follia! ;P
    Però mi fa piacere che ne parli ancora bene, non ti ho turbato troppo :)

  4. avatar Intricato scrive:

    Però guarda che sto migliorando. Ieri, per esempio, ho mangiato una bella pasta con pomodori, olive e mozzarella. L’oliva di per sé non ha questo gran sapore, anzi, spesso è troppo amara per i miei gusto. Un pezzettino nella forchettata di pasta rende però superlativo il gusto.

    N.B. Ovviamente la pasta di Merins

  5. avatar merins scrive:

    credo sia il tuo più bel post… mi hai commossa ! e non per i complimenti alla mia cucina :)

    p.s. ma perchè oggi il tuo blog non mi riconosceva????

  6. avatar NightOwl87 scrive:

    Ora, però, vanno messi i punti sulle “i”.
    Come può non fare un post stra-ficio ispirandosi a quello che fa la sua zita. Vorrei dire… ma l’avete vista com’è?
    Alta, bionda, occhi azzurri, linea perfetta, intelligentissima, dolcissima, disponibile al punto tale da dirgli
    “o impari a stirare da te le camicie o te ne puoi andare a zonzo a torso nudo”
    Vorrei dire!! ;P

    Modestie a parte… quindi sei pronto per un’altro tentativo con l’insalatona matta che neanche io ricordo cosa ci sta dentro? ;)

  7. avatar Intricato scrive:

    @Merins Non ti riconosceva? Cos’ha fatto?

    @NightOwl87 L’insalatona matta no, please: in quel caso il sapore globale non è proprio dei miei preferiti :-P

  8. avatar merins scrive:

    ecco! ora mi riconosce!!!
    forse non passavo da troppo….
    confesso un piccolo segreto: se mangi da me faccio in modo di mettere sempre del formaggio :) ))

  9. avatar Intricato scrive:

    Una persona mi conosce bene quando sa della mia inclinazione per i formaggi ;-)

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