Radioattività

Siamo circondati di radioattività. Nei muri c’è il potassio 40, dal cielo vengono radiazioni cosmiche, dal sottosuolo viene il radon e abbiamo elementi radioattivi persino all’interno del nostro stesso organismo (il famoso carbonio 14 della datazione per non parlare di isotopi del calcio etc.). Chi vive vicino ad un vulcano, poi (Etna, Vesuvio) è più esposto a radiazioni perché gli elementi pesanti, che statisticamente sono più ricchi di isotopi radioattivi, vengono continuamente portati in superficie dall’attività vulcanica. Gli isotopi entrano nella catena alimentare, nei cicli naturali; sono portati dal vento; si trovano negli oggetti che tocchiamo.

La radioattività pervade praticamente tutto ciò con cui abbiamo a che fare e noi stessi, ma non ce ne rendiamo conto. Un numero esorbitante di particelle ci attraversano ogni istante senza che noi percepiamo la minima variazione. L’universo è pieno di cose invisibili che ci stanno sotto al naso, ci stanno persino dentro, ma non ne conosciamo l’esistenza, ne ignoriamo completamente la presenza. E se una di queste venisse in persona a parlarci di ciò che non vediamo? Dovrebbe parlare la nostra stessa lingua, presentarsi in forme che possiamo riconoscere, correndo il rischio di essere fraintesa per un qualche caso particolare di cose già note e arcinote.

Radioattività

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Nucleosintesi

Nel sottosuolo del nostro pianeta ci sono minerali di ogni tipo e, tra questi, anche l’uranio e altri elementi pesanti. Attualmente si crede che tutti gli elementi presenti nell’Universo siano dovuti alla nucleosintesi nelle supernovae, un processo esplosivo attraverso il quale si passa da nuclei di media taglia, ad oggetti molto più pesanti.
Una supernova dura qualche anno – un tempo estremamente rapido per una stella – e lascia una estesa nube ricca degli elementi prodotti nelle reazioni nucleari e un piccolo residuo centrale.

Questa è la spiegazione che attualmente ci diamo al perché sulla Terra ci siano elementi pesanti come l’uranio. Soffermandosi però un attimo su questa spiegazione vengono in mente alcune considerazioni e alcune domande.
Se l’uranio proviene dalla nucleosintesi in una supernova vuole dire che prima dell’esistenza della Terra, prima dell’esistenza del Sole, nella stessa porzione di spazio, dev’essere esistita una stella che poi ha prodotto una supernova e i cui residui costituiscono noi e il resto del nostro sistema solare. Quanto era grande? Di che colore era? Dov’era di preciso? Qual’era la sua temperatura? Quando è esplosa? Perché la materia sparsa da un fenomeno esplosivo dovrebbe letteralmente invertire il moto e ri-aggregarsi (concentrando, tra l’altro, gli elementi leggerissimi nel Sole – che sta al centro – e quelli pesanti sui pianeti)?

Se volessi fare lo scettico, direi che questa fantomatica stella può non essere mai esistita – anzi, potrei anche dire che non è affatto esistita – e pretenderei le “prove” di questo misterioso oggetto primordiale che è stato causa della nostra esistenza (ad esso dobbiamo la nostra esistenza). Potrei anche arrivare a dire che i sostenitori di questa teoria sono dei bugiardi o dei poveri illusi che si raccontano frottole perché non sanno rispondere.
Se facessi così sarebbe una chiusura mentale di fronte ad una possibilità che non può essere esclusa solo perché i mezzi attualmente a nostra disposizione non possono confermarla al 100%. Certo, potrebbe anche darsi che un giorno qualcuno scopra che effettivamente le cose siano andate diversamente…

Chissà quante volte chiamiamo “frottola” qualcosa che ci viene detto solo perché le prove a carico non sono definitive o sono scarse o non sono come le vorremmo. Chissà quante cose, visibili o invisibili, passate o future, sfuggono ancora alla nostra comprensione… È lecito saltare subito a conclusione ed affermare che queste non esistono solo perché non siamo capaci di indagarle o comprenderle? Una mente aperta non è avventata, non salta rapidamente alle conclusioni ma raccoglie gli indizi. Spesso questi indizi sono sufficienti per credere ad una certa visione dei fatti.

supernova gigante

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