Progresso regresso

Qualche giorno fa mi è capitato di leggere questo componimento di Carlo Alberto Salustri, detto Trilussa:

Er Gambero e l’Ostrica
Ormai che me so’ messo
su la via der Progresso,
disse er Gambero a l’Ostrica – nun vojo
restà vicino a te che sei rimasta
sempre attaccata su lo stesso scojo. -
L’Ostrica je rispose: – E nun t’abbasta?
Chi nun te dice ch’er progresso vero
sia quello de sta’ fermi? Quanta gente,
che combatteva coraggiosamente
pe’ vince le battaje der Pensiero,
se fece rimorchià da la prudenza
ar punto de partenza?… -
Er Gambero, cocciuto,
je disse chiaramente: – Nun m’incanti!
Io vado all’antra riva e te saluto. -
Ma, appena ch’ebbe fatto quarche metro
co’ tutta l’intenzione d’annà avanti,
capì che camminava a parteddietro.

Ci battiamo e ci adoperiamo per ottenere un progresso, un diritto, una rivoluzione sociale, ma quante volte ciò per cui ci battiamo è realmente un progresso? Accade purtroppo spesso che alcune cose reclamate e definite “progresso” siano, in realtà, concetti antichi che – magari – sono stati debellati dopo tanti sforzi. Eh sì, a volte le mode e i costumi ci prendono proprio in giro.

Trilussa

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5 Commenti

  1. avatar ago86 scrive:

    Chi sposa le mode resta vedovo molto presto.

  2. avatar Intricato scrive:

    Bell’aforisma. È tuo?

  3. avatar ago86 scrive:

    Magari! No, è di Chesterton, se ben ricordo (con le citazioni non ho molta memoria).

  4. avatar merins scrive:

    bello lo scritto di Trilussa!
    ed anche l’aforisma…. in effetti il mondo è pieno di vedovi e carente di ostriche…
    ma lo scoglio o meglio dire la Rocca, direbbe Eliot, è sempre lì ad accogliere chi lo vuole!

  5. avatar Intricato scrive:

    Il problema è che certi vedovi si risposano rapidamente. Che vita è lo sanno solo loro…

    Grazie ad entrambi per esser passati da qui

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