Progresso regresso

Qualche giorno fa mi è capitato di leggere questo componimento di Carlo Alberto Salustri, detto Trilussa:

Er Gambero e l’Ostrica
Ormai che me so’ messo
su la via der Progresso,
disse er Gambero a l’Ostrica – nun vojo
restà vicino a te che sei rimasta
sempre attaccata su lo stesso scojo. -
L’Ostrica je rispose: – E nun t’abbasta?
Chi nun te dice ch’er progresso vero
sia quello de sta’ fermi? Quanta gente,
che combatteva coraggiosamente
pe’ vince le battaje der Pensiero,
se fece rimorchià da la prudenza
ar punto de partenza?… -
Er Gambero, cocciuto,
je disse chiaramente: – Nun m’incanti!
Io vado all’antra riva e te saluto. -
Ma, appena ch’ebbe fatto quarche metro
co’ tutta l’intenzione d’annà avanti,
capì che camminava a parteddietro.

Ci battiamo e ci adoperiamo per ottenere un progresso, un diritto, una rivoluzione sociale, ma quante volte ciò per cui ci battiamo è realmente un progresso? Accade purtroppo spesso che alcune cose reclamate e definite “progresso” siano, in realtà, concetti antichi che – magari – sono stati debellati dopo tanti sforzi. Eh sì, a volte le mode e i costumi ci prendono proprio in giro.

Trilussa

Share

Obsolescenza e caducità

Diceva la quercia all’abete: «Ma come puoi ancora sostenere il verde quando oggi è normalissimo portare il giallo e il bruno? La tua posizione è vecchia, ravvediti». L’abete taceva. «Sciocco! Ormai quelli come te sono impopolari, vedrai come fra qualche anno non ci sarete più».

Passò qualche mese e la quercia riprese: «Ma guardati! Ancora con quella opprimente roba verde addosso… Non vedi quanto sono libera? I miei rami sono leggeri; i tuoi sono appesantiti da quella roba preistorica che porti addosso» «Non sai quel che dici, quercia – rispondeva l’abete – vedrai quanto le tue mode siano passeggere» «Hahaha – rideva la quercia – non sono mode, è la modernità»

Finalmente arrivò la primavera e tutti gli alberi del bosco cominciarono a produrre verdi germogli. L’abete disse allora alla quercia: «Hai visto? Ora sono tutti verdi come me e faresti bene a mettere su qualche foglia se non vuoi seccare» Ma per orgoglio la quercia non ascoltò. «Siete tutti omologati ma io mi distinguo dalla massa» pensò.
Quando, in estate, passò di lì il taglialegna quella quercia secca fu tagliata.

Si dice obsoleto un dispositivo o un vocabolo che sia stato soppiantato da qualcosa di più moderno e più efficiente. Non tutto diventa però obsoleto, anzi sono più le cose intramontabili che quelle soggette alle mode del tempo. Facciamo attenzione a non rifiutare un concetto o un’idea o un consiglio o un valore bollandolo come “obsoleto”, come qualcosa di anacronistico, non al passo coi tempi. La nostra umanità non è qualcosa da deformare a piacimento, secondo i capricci della società e dei costumi, ma ha un nucleo “sempreverde”, un cuore che, riconoscendo i valori intramontabili e la bellezza, funge da “bussola” della coscienza.

Sempreverde

Share

Cinture di sicurezza

Il codice della strada prevede l’uso delle cinture di sicurezza su tutti i veicoli che non siano ciclomotori e affini. È una regola che ha un senso: permette di salvare la vita delle persone durante gli incidenti stradali. È una regola che richiede il libero consenso del conducente del veicolo: non c’è nessun dispositivo automatico che acchiappa il conducente e lo lega al sedile.

C’è molta gente che ancora non la usa: sgualcisce il vestito firmato; è scomoda ed opprimente; impedisce i movimenti; non vale la pena usarla per brevi spostamenti; qualcuno dice anche che va troppo piano o è addirittura troppo bravo a guidare per averne bisogno.

E se facessimo un sondaggio? E se la maggioranza della gente pensasse che non vi fosse nulla di male nel non indossare le cinture? E se fosse di moda non portarle? Molti direbbero che “tanto si ammazza solo chi non le porta e ognuno decide per sé”. Avrebbero ragione?
Non è il codice della strada a doversi adattare agli usi e costumi degli automobilisti. Esistono costumi sbagliati e usi pericolosi che devono essere banditi per la sicurezza di sé stessi e degli altri. Sono gli automobilisti che devono essere educati a rispettare il codice della strada per la loro stessa incolumità. Nella vita però non c’è soltanto il codice della strada: ci sono tanti codici, che spesso ci appaiono scomodi o privi di senso che vorremmo non esistessero. Prima di andare contro le cose scomode riflettiamo a fondo e chiediamoci se è veramente meglio, più bello, più giusto, infrangerle o rispettarle.

Cinture di sicurezza

Share