Una rosa nel cielo

Oggi aspettavo il mio “capo” nell’atrio del dipartimento di fisica. Su una delle tante bacheche era affissa la locandina di un incontro tenuto da un “esperto” di fenomeni paranormali. Uno di quelli che sanno sempre quale trucco c’è dietro l’illusionista e che hanno la risposta pronta per ogni cosa che sia fuori dal comune.

La locandina diceva qualcosa come “noi crediamo a tante cose così come le vediamo ma i sensi possono ingannare”. Vero, verissimo. Non fa una grinza. Mentre leggevo non ho però potuto fare a meno di pensare che alcune tra le più grandi scoperte scientifiche dell’antichità erano state classificate come “paranormale” prima di diventare la fortunata osservazione di un uomo di cultura. Cosa sarebbe stato di quelle scoperte se avessero avuto la meglio le spiegazioni tanto pronte quanto improbabili di chi riduce l’insolito ad una banale coincidenza?

Il problema di chi ha l’hobby di sbugiardare gli altri è che spesso valica il confine delle vere frodi, nelle quali il trucco c’è perché intenzionale, finendo per aggredire qualsiasi cosa non rientri negli schemi della normalità. Così se una persona vede qualcosa di insolito viene rapidamente liquidata senza neanche indagare seriamente sul fenomeno del quale ella è testimone. Se qualcuno venisse a dirmi di aver visto una rosa fluttuare nel cielo sarei tentato anche io di prenderla per matta, ma c’è un’onestà razionale che dovrebbe spingerci a verificare con l’esperienza quanto ci viene detto. Potremmo scoprire qualcosa di nuovo o, semplicemente, prendere un telescopio e vedere proprio una rosa in cielo.

Rosa nel cielo

 

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Illusionisti

C’è una categoria di artisti, di gente di spettacolo, che suscitano un grande stupore nel pubblico perché fanno credere di essere capaci delle cose più impossibili ed incredibili, spesso contrarie alle leggi della natura. Mi riferisco ai prestigiatori, o illusionisti, a quelle persone che hanno maturato delle abilità particolari o che fanno uso di strumenti ingegnosi per intrattenere il pubblico.
Come fanno?

Ogni “trucco” ha un suo manuale, è chiaro, ma c’è una regola che vale per tutti, dal più semplice al più complesso: lo spettatore deve guardare nel posto sbagliato. È per questo che il prestigiatore muove abilmente le mani, generando appariscenti effetti. Mentre la mano destra tira fuori un coniglio dal cappello, il piede sinistro schiaccia un pulsante che prepara il prossimo trucco; mentre lo spettatore guarda la scatola magica, uno specchio copre l’assistente che ne sostituisce il contenuto. L’attenzione viene sempre sviata altrove.

C’è chi di questa regola fa un tesoro prezioso anche se il suo lavoro non consiste in giochi d’ingegno. È gente che ha a che fare con il grande pubblico, che crede di fare informazione anche se, sotto sotto, conduce la sua piccola battaglia ideologica contro un nemico a scelta. E così certe  pubblicazioni, sviano l’attenzione dal concetto principale per focalizzarsi su un dettaglio che viene abilmente trasformato nella pietanza principale del banchetto. Se il mio “nemico” sta parlando di qualcosa di buono, faccio la voce grossa su un commento che gli è scappato durante la cena del giorno prima; se egli sta partendo per una conferenza all’estero lo freddo lamentandomi dello spreco di fondi nell’organizzazione del viaggio e della conferenza; se è una persona importante sottolineo gli eccessi del servizio d’ordine, e così via…

Tra giornalisti ed autori di blog ce ne sono tanti così. Noi che siamo lettori e, in qualche caso, anche autori facciamo attenzione, non dove l’abile illusionista ci invita a guardare ma, lì dove pulsa il cuore vivo di ciò che abbiamo davanti, facendo attenzione a non farci coprire la vista dal solito specchio.

Illusionista

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